
Le Regioni in zona Gialla dovranno attendere il 15 giugno, le regole ribadite attraverso un Comunicato Stampa della Conferenza delle Regioni
Matrimoni e atre feste legate a eventi religiosi potranno ripartire fin dal 31 maggio, senza aspettare il 15 giugno, solo se si terranno in regioni in zona bianca.
La data del 15 giugno, decisa con il Consiglio dei Ministri che ha approvato le proposte pervenute da Regioni e avallate dal premier Mario Draghi stabilendo tutte le regole per la ripartenza – clicca qui per leggere – resta comunque valida per le sole zone gialle.
È quanto stabilito dal Ministro della Salute d’accordo con la Conferenza delle Regioni che hanno fatto il punto e aggiornato le regole per la ripartenza degli eventi cerimoniali.
Le nuove linee guida delle Regioni “per la ripresa delle attività economiche e sociali”, modificano alcuni dei protocolli esistenti.
Fra le novità risalta quella che non ci sarà più il limite di quattro persone per tavolo al ristorante, anche se andrà sempre definito il numero massimo di presenza.
Resta il metro di distanza tra i tavoli e l’obbligo di utilizzo della mascherina per andare in bagno, pagare il conto, entrare o uscire dalla sala.
Le linee guida riviste dai tecnici delle Regioni con il Comitato Tecnico Scientifico prevedono però che si debba definire il numero massimo di presenze in base agli spazi disponibili della struttura, ai ricambi d’aria e altri aspetti.
Confermata anche la regola che rende necessario conservare l’elenco dei presenti ad ogni singolo evento per 14 giorni.
Contrariamente a quanto riportato da alcune fonti, rimane però l’obbligo del Green Pass in tutte le fasce di rischio per le feste legate a qualsiasi tipo di cerimonia.
Non cambia nulla quindi per matrimoni, battesimi, cresime, comunioni e altre feste, perché sia in zona bianca che gialla sarà necessario che gli invitati abbiano il Green Pass.
Il Green Pass, come spiegato dettagliatamente nel nostro precedente articolo in cui abbiamo spiegato chi, quando e come lo rilascia – clicca qui per leggerlo – è un certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o che attesta l’esito negativo a un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti l’evento.
La precisazione è arrivata in una nota ufficiale della Conferenza delle Regioni e del Ministero della Salute Roberto Speranza.
Non è vero dunque, lo ribadiamo, quanto riportato su altri canali che avevano affermato che non fosse necessario avere il Green Pass in zona bianca.

Sabato scorso è stato infatti pubblicato un Comunicato Stampa sul sito web della Conferenza Regioni, in cui si specifica quanto segue:
“Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020 e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19 di cui all’articolo 9 del decreto-legge n. 52 del 2021 anche in zona bianca, in quanto previsto dal decreto del governo.
Il comma 2 dell’articolo 9 del DL 65/2021 si limita a stabilire l’anticipazione della possibilità di tali feste in zona gialla al 15 giugno, ma restano ferme le modalità di svolgimento indicate nella stessa norma”.
L’unica novità riguarda quindi la possibilità di tornare a festeggiare già dal 31 maggio nelle zone bianche (Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna al momento), mentre nelle altre regioni bisognerà aspettare l’entrata in questa fascia che verrà valutata il 7 o il 14 giugno, oppure il 15 giugno, data in cui è prevista dal decreto la ripartenza dell’intero settore.
Sono decisamente soddisfatto per il risultato raggiunto con l’adozione, nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, delle Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali elaborate ed approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga – Ancora una volta abbiamo dimostrato come sia fondamentale nel confronto fra lo Stato e le Regioni un approccio fondato sulla collaborazione istituzionale.
Come Conferenza delle Regioni abbiamo avvertito da subito la necessità di mettere a disposizione il nostro contributo di proposte, elaborando rapidamente linee guida che consentissero a tutti i settori che hanno ripreso o stanno per riprendere le loro attività di poterlo fare organizzandosi per tempo sulla base di un pacchetto di regole di prevenzione comuni – ha aggiunto Fedriga – Ora il mio pensiero va a tutte quelle attività che con le misure di prevenzione dovute alla pandemia hanno dovuto sopportare lunghi periodi di chiusura e che, con il passaggio di alcune Regioni in zona bianca, potranno finalmente anticipare le aperture nel rispetto dei protocolli di prevenzione previsti proprio nelle linee guida della Conferenza. Linee guida che saranno recepite in queste Regioni con specifiche ordinanze regionali. Penso che sia un piccolo, ma importante segnale per la ripartenza del Paese”
Clicca qui per il Comunicato Stampa Conferenza delle Regioni
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